Alla data di costituzione dell’associazione Respiriamo Insieme nel 2014 erano ancora moltissimi i bisogni di cura insoddisfatti dei pazienti affetti da Asma grave che convivevano con una patologia complessa che ha ripercussioni importanti su ogni aspetto della vita.
Con l’obiettivo di far luce su una patologia che ancora era fortemente sotto diagnosticata e non adeguatamente curata e gestita e per distinguere l’asma grave dall’asma, ci siamo avviati in un percorso di advocacy.
Le stime indicavano che il 10% dei pazienti con asma erano in realtà affetti da asma grave, circa 300mila mila persone su tre milioni di pazienti asmatici. Ai numeri ufficiali, tuttavia, bisognava aggiungere il dato sommerso: a un numero ancora maggiore di pazienti con asma grave, infatti, non era neppure diagnosticata l’asma e ciò significava che non erano ancora stati indirizzati e presi in carico dallo specialista. Queste persone, inoltre, non si vedevano garantite le necessarie tutele sociali perché il riconoscimento della patologia non era commisurato alla severità della stessa ritenendo quindi indispensabile impegnarci sul fronte del riconoscimento dell’Asma Grave.
Ad inizio ottobre 2020 attraverso l’apposita procedura prevista dal Ministero della Salute abbiamo provveduto a presentare richiesta di inserimento della patologia nel Piano Nazionale della Cronicità chiedendo anche l’inserimento nei Livelli Essenziali di Assistenza di specifiche prestazioni per la prevenzione – diagnosi – trattamento e riabilitazione della patologia.
La nostra domanda venne accettata il 14.10.2020 e calendarizzata per la discussione presso la Commissione nazionale per l’aggiornamento dei Livelli essenziali di assistenza (LEA) e la promozione dell’appropriatezza nel Servizio sanitario nazionale del Ministero.
Questo processo presso il Ministero della Salute prosegue e noi lo stiamo ancora promuovendo e seguendo con molta dedizione e costanza.