L’asma è una malattia eterogenea con elevata variabilità tra i pazienti. Negli anni è stato possibile identificare due principali differenti pattern infiammatori sottostanti (o endotipi) l’asma bronchiale con l’obiettivo di prevedere la naturale evoluzione clinica e orientare scelte terapeutiche sempre più mirate e personalizzate: pattern infiammatorio Th2 e pattern infiammatorio non-Th2.
Nell’ambito dell’asma grave con pattern infiammatorio Th2 c’è proprio l’asma eosinofilico che è caratterizzato da elevati valori di eosinofili nel sangue (conta degli eosinofili nel sangue in valore assoluto ≥150/μl ), elevati valori di FeNO ≥20 ppb, spesso poliposi nasale, frequenti riacutizzazioni infettive, insorgenza in età adulta, e frequente ricorso a terapia steroidea sistemica.
In questo specifico endotipo di asma bronchiale, si riconosce all’elevato numero degli eosinofili sierici e/o endobronchiali un ruolo fondamentale nello scarso controllo della malattia.
Gli eosinofili sono un tipo di globuli bianchi che rivestono un importante ruolo nella risposta dell’organismo alle reazioni allergiche, e alle infezioni da parassiti, ma contribuiscono anche alla risposta infiammatoria cronica dell’asma bronchiale.
I nuovi farmaci biologici, approvati nell’ asma grave, hanno la capacità di intervenire selettivamente su target infiammatori specifici dei diversi endotipi asmatici, e i due anticorpi monoclonali che ti sono stati proposti intervengono proprio sull’endotipo eosinofilico.
In particolar modo, il mepolizumab è capace di legarsi all’interleuchina-5 (IL-5), sostanza in grado di reclutare e di attivare biologicamente le cellule eosinofile, e il benralizumab di legarsi alla catena alfa del recettore dell’interleuchina 5 (IL-5αR) espresso sugli eosinofili e sui basofili, portando ad una loro apoptosi, cioè alla morte programmata di queste cellule. Pertanto entrambe le terapie ti garantiranno una riduzione della conta degli eosinofili nel sangue, ma anche endobronchiali, e un miglior controllo dell’asma bronchiale stessa.
Viene consigliato mepolizumab per via sottocutanea (100 mg), come terapia aggiuntiva nei pazienti con asma grave eosinofilo che non sono adeguatamente controllati da alte dosi di ICS e una terapia aggiuntiva (ad esempio LABA) e che hanno la conta di eosinofili nel sangue ≥ 150 cellule/μL all’inizio del trattamento o ≥ 300 cellule/μL nell’anno precedente. Mentre benralizumab è indicato come trattamento aggiuntivo nei pazienti con asma grave eosinofilo non controllato da alte dosi di ICS più una terapia aggiuntiva. La dose raccomandata di benralizumab è 30 mg per via sottocutanea ogni 4 settimane per le prime 3 dosi e successivamente ogni 8 settimane.